Federica Nenna

 

Le mie linee di ricerca vertono sull’analisi di aspetti psicologici, comportamentali e cognitivi dell’operatore umano durante l’utilizzo di nuove tecnologie di specifica applicazione nel mondo del lavoro e dell’industria. In particolare, mi piace esplorare relazioni e possibili interazioni tra mondo fisico e mondi virtuali mediante l’impiego di robot, realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR). Trovo estremamente vantaggioso il potere simulativo di queste ultime, sia in ottica applicativa per l’industria, sia in ottica metodologica per la ricerca scientifica.

Attraverso AR e VR, mi occupo infatti del design, implementazione e test di piattaforme simulative e “digital twin” che permettono all’operatore di interagire in modo immersivo, naturale e sicuro con macchine e robot digitali. Queste soluzioni vanno oltre le tradizionali interazioni desktop, e sfruttano le innate capacità fisiche e corporee dell’umano, migliorandone l’esperienza lavorativa. Parallelamente, ogni interazione in AR/VR genera una grande mole di dati, riguardanti ad esempio il tracking corporeo e i movimenti oculari, aprendo nuove opportunità per l'analisi del comportamento umano in ambienti simulati.

Al di fuori degli ambienti virtuali, invece, sono particolarmente interessata allo studio delle dinamiche di collaborazione tra uomo e robot collaborativi (cobot) impiegati nell’industria. Questi robot condividono spazi e attività lavorative con gli operatori umani, dando vita a un'integrazione sinergica di azioni e intenzioni. Concetti come la fiducia dell’operatore, la fluenza percepita, la semantica della collaborazione, la spartizione dei task, e le percezioni relate al proprio ruolo lavorativo sono cruciali in questo contesto.

Nel mio approccio alla ricerca, prediligo una visione altamente multidisciplinare e centrata sull’essere umano. Mi piace adottare un approccio metodologico misto, che combina tecniche di analisi comportamentali e del movimento, tecniche di indagine self-report e qualitative, ma anche tecniche psicofisiologiche, quali l'eye-tracking, il monitoraggio del battito cardiaco, l'elettroencefalogramma (EEG) e tecniche di Mobile Brain/Body Imaging (MoBI). Nell’insieme, queste metodologie permettono di ottenere un quadro più completo dell’operatore e delle sue performance, analizzando approfonditamente i suoi livelli di attenzione, affaticamento, stress e carico cognitivo in ottica sperimentale, senza compromettere la fondamentale libertà d'azione tipica dei contesti ecologici.

Fuori dall’università, non posso fare a meno di viaggiare, ascoltare buona musica e provare cibi nuovi.  Sono da sempre appassionata di danza e movimento naturale, ed ho recentemente scoperto in me una nuova passione per il kalari yoga. Da quattro anni, condivido spazi ed esperienze con Pablo, un adorabile felino rosso munito di un passaporto speciale per viaggiare con me e accompagnarmi nelle mie avventure.