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Ansia da morte e salute mentale: una meta-analisi del loro legame

L’ansia da morte, definita come la preoccupazione o l’apprensione al pensiero della morte o del morire, rappresenta da sempre una delle esperienze emotive più profonde dell’essere umano. Negli ultimi anni, diversi studi hanno ipotizzato che questa forma di ansia possa avere un ruolo chiave nello sviluppo di vari disturbi psicologici, contribuendo in modo trasversale al disagio mentale.
Un team di ricercatrici e ricercatori dell’Università Babeș-Bolyai (Romania) e dell’Università di Padova ha recentemente pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour una meta-analisi che raccoglie i dati di 129 studi, per un totale di oltre 34.000 partecipanti.
I risultati hanno evidenziato associazioni positive e significative tra ansia da morte e sintomi di ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress e disturbo ossessivo-compulsivo, sia nella popolazione generale che in campioni clinici.
L’associazione si è rivelata ancora più marcata nei soggetti affetti da malattie fisiche, indicando che la presenza di fragilità mediche può amplificare l’impatto dell’ansia da morte sul benessere psicologico. Secondo la Prof.ssa Ioana Alina Cristea, docente al Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, questi risultati suggeriscono un possibile ruolo transdiagnostico dell’ansia da morte, che può influenzare diversi disturbi indipendentemente dalle etichette diagnostiche specifiche.
Tuttavia, la Prof.ssa Cristea sottolinea la necessità di studi longitudinali, in grado di misurare l’ansia da morte in fasi precedenti allo sviluppo dei sintomi psicopatologici, con strumenti più sofisticati che ne colgano la natura multidimensionale (es. paura della morte vs. paura dell’ignoto).
Il Prof. Gianmarco Altoè, docente al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova, evidenzia infine le sfide metodologiche di questa area di ricerca, richiamando l’importanza di approcci più rigorosi come la pre-registrazione degli studi, gli studi multi-lab e la condivisione aperta dei dati. La meta-analisi si distingue infatti per la sua trasparenza, offrendo dati e codici accessibili pubblicamente per favorire la replicabilità e il progresso della ricerca nel campo.
Link al BoLive:
https://www.unipd.it/news/nuova-analisi-dimostra-forte-legame-disturbi-m...
Link all’articolo:
Elisa P. Dumitru, Roxana A. I. Cardoș, Ion Milea, Filippo Gambarota, Gianmarco Altoè, Daniel O. David & Ioana A. Cristea, Nature Human Behaviour (2025)
https://www.nature.com/articles/s41562-025-02115-7#Abs1%20