Prevenire le problematiche psicologiche legate al lavoro e agli stili di vita nell’era della transizione digitale
Condizioni lavorative come elevati carichi di lavoro, relazioni conflittuali e l’uso pervasivo delle tecnologie digitali possono avere un grande impatto sul nostro benessere psicologico, ad esempio favorendo l’esperienza di ansia, depressione e burnout. A loro volta, le condizioni lavorative influenzano e interagiscono con ciò che facciamo nel tempo libero, con quanto siamo capaci di ‘staccare la spina’ e con gli stili di vita che adottiamo, come l’alimentazione, l’attività fisica e l’igiene del sonno.
Allo scopo di prevenire le problematiche psicologiche legate al lavoro e agli stili di vita, i ricercatori dello Human Technology Lab del Dipartimento di Psicologia Generale stanno conducendo un’indagine longitudinale su un ampio campione di lavoratrici e lavoratori in tutto il territorio italiano. L’indagine ha un’attenzione particolare sulla digitalizzazione del lavoro, sull’invecchiamento della forza lavoro e sull’equilibrio tra lavoro e vita privata, con l’obiettivo ultimo di promuovere la salute mentale di chi lavora attraverso la produzione di materiale informativo e formativo sui principali fattori di rischio e su concrete proposte di interventi a livello individuale, organizzativo e sociale.
Per partecipare all’indagine è sufficiente compilare il questionario cliccando sul link riportato qui sotto. La compilazione richiede circa 20 minuti e i dati sono registrati in forma anonima, compatibilmente alla normativa europea sulla privacy GDPR. Tuttavia, chi lo desidera può lasciare un proprio indirizzo email in via confidenziale per rispondere ad una parte dello stesso questionario (15 minuti) dopo 6 e 12 mesi dalla prima compilazione, al fine di misurare i cambiamenti nelle variabili valutate. Possono partecipare lavoratrici e lavoratori occupati a qualsiasi titolo in aziende o istituzioni italiane.
Link al questionario: https://unipadova.qualtrics.com/jfe/form/SV_2uGD5ufZfqrLa4u
L’indagine è coordinata dal Prof. Luciano Gamberini con la collaborazione del Dott. Luca Menghini e della Dott.ssa Merylin Monaro, nell’ambito del progetto “Digital Lifelong Prevention – DARE”, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Piano Nazionale per gli investimenti Complementari, con l’obiettivo di esaltare il potenziale dei dati digitali per migliorare la promozione della salute e fare prevenzione per tutto l’arco della vita. L’indagine coinvolge inoltre altri gruppi di ricerca presso l’Università degli Studi di Palermo e l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.