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Il Dipartimento dà il benvenuto a Stefano Noventa

Sono un Fisico di formazione ma la mia passione per la ricerca interdisciplinare mi ha portato a conseguire il Dottorato in Scienze Cognitive presso l’Università di Padova con una tesi sull’applicazione dei Metodi Variazionali alla Psicofisica, sotto la supervisione del Prof. Vidotto e del Prof. Dell’Acqua. Il passaggio da Fisica a Psicofisica e Fisica Ingenua, e da lì allo studio dei fondamenti matematici dei metodi di misurazione e statistici usati nelle scienze psicologiche, economiche e sociali è stato abbastanza naturale. Durante il mio percorso accademico ho avuto infatti l’opportunità di lavorare presso l’Institute of Biomaterials and Biomedical Engineering dell’Università di Toronto, il Centro Docimologico dell’Università di Verona,  l’Hector Research Institute of Education Sciences and Psychology dell’Università di Tübingen e il Methods Center dell’Università di Tübingen, dove ho avuto modo di confrontarmi con diverse metodologie, prospettive, esperienze, ed esigenze scientifiche. Durante il mio periodo al Methods Center dell’Università di Tübingen ho vinto un grant di rilevanza nazionale finanziato dalla Fondazione Tedesca Per la Ricerca (Deutsche Forschungsgemeinschaft) per un progetto dal titolo “On a generalization of the local independence assumption in Item Response Theory”. I miei interessi principali al momento riguardano la Psicometria e la Psicologia Matematica. In particolare, sto lavorando all’unificazione di diverse teorie per l’assessment (Item Response Theory, Knowledge Structure Theory, Cognitive Diagnostic modeling) attraverso lo studio formale dei loro aspetti fondazionali. Più in generale, sono interessato al problema della misurazione in psicologia e ai fondamenti formali dei modelli di psicologia matematica nel contesto della logica matematica. Nel mio scarso tempo libero sono un appassionato divoratore di “storie”, indipendentemente da quale media le contenga. Ascolto musica avidamente, e periodicamente cerco di ritrovare il tempo di riprendere a torturare il pianoforte e la chitarra.